Flow sportivo, 7 regole per viverlo anche sul lavoro
Lo stato di flow diventa "stato di grazia professionale"
Il pezzo su "Alley Oop - L'altra metà del Sole" propone alcuni esempi di uno stato di “flow”, così chiamato per la prima volta nel 1975 da Mihaly Csikszentimihalyi, psicologo ungherese emigrato in America, che con la sua “Teoria del flusso” ha reso questo stato emozionale/cognitivo una componente chiave della psicologia e dello sport. La proposta di Jacopo Pasetti segue la scia di Gian Carlo Cocco per riconoscere questo stato di grazia anche all'interno del mondo professionale.
Volevo quella partita da almeno sei mesi, ero carico e concentrato e non avevo mai perso il focus. Sentivo la squadra e me stesso muoversi all’unisono e solo ora capisco che abbiamo davvero giocato alla grande, abbiamo vinto ma soprattutto: è stata una emozione pazzesca!